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Arancino o arancina?

arancino siciliano
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Arancino o Arancina? La sfida più gustosa di Sicilia

Se c’è una cosa che può scatenare discussioni infuocate in Sicilia, non è la politica… ma il nome di questa bontà fritta: arancino o arancina?Tranquilli, qualunque sia la vostra fazione, alla fine tutti siamo d’accordo su una cosa: è una bomba di gusto.


Origini e leggenda

La storia racconta che l’arancino/a nasce in epoca araba, quando il riso speziato veniva modellato a forma di palla (o cono) e poi fritto. Il nome deriva dall’arancia, per la somiglianza nella forma e nel colore.E qui già comincia la guerra: in Sicilia orientale si dice arancino (maschio, “piccolo arancio”), mentre in Sicilia occidentale si dice arancina (femmina, “piccola arancia”).

Come dice zia Maria: «Chiamalo comu vuoi… basta ca manci».


La ricetta tradizionale

La versione classica prevede riso allo zafferano, ragù di carne, piselli, e una croccante panatura dorata.Ma oggi esistono mille varianti: al pistacchio, ai frutti di mare, vegetariano… persino dolce!Se proprio vuoi far arrabbiare un siciliano, prova a dire: «L’ho mangiato al forno, non fritto». Ti guarderanno come se avessi bestemmiato contro la nonna.



Come si mangia

Regola numero uno: non si taglia con coltello e forchetta (a meno che tu non voglia passare per turista).Regola numero due: si morde con convinzione e si lascia colare un po’ di condimento sulle dita. È parte del rituale.Regola numero tre: se sei a Catania, prendi quello a punta; se sei a Palermo, quello rotondo. Non sbagliare lato dell’isola… o rischi di dormire fuori.



Curiosità piccanti

  • Nel 2019, l’arancino/a è entrato nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

  • Esiste persino il World Arancino Day… e noi ci chiediamo: ma gli altri giorni, cosa mangiamo?

  • Secondo un detto popolare: «Cu mancia arancini campa cent’anni… e cu s’accompagna, ancora di cchiù».


Conclusione

Arancino o arancina? Poco importa.Quello che conta è che sia caldo, croccante e pieno d’amore.Come direbbe nonna: «Futtitinni… e mangia!».

 
 
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